Questo non viene direttamente dal quaderno qui sopra, ma dal mio pc. Una delle storielle che ho scritto a caso. L’avevo scritta sia in forma di racconto che di breve sceneggiatura, ma trovo solo la seconda. La allego in quel formato. Si tratta di un breve racconto di fantascienza. L’editor di Substack non è il meglio per la formattazione di una sceneggiatura, quindi da vedere farà un po’ schifo.
SCENEGGIATURA BREVE - 16:9
Su schermo nero compare la scritta: "Se si pulissero le porte della percezione, ogni cosa apparirebbe all'uomo come essa veramente è, infinita." (William Blake, Il matrimonio del cielo e dell'inferno)
Successivamente compare il titolo del film: 16:9
dissolvenza in entrata:
EST. SPAZIO APERTO
Un puntino bianco sta attraversando lo spazio sconfinato. Avvicinandoci, riusciamo a vedere che si tratta di un modulo spaziale, bianco e dalla forma allungata come di un proiettile, che reca su una fiancata una grossa scritta in nero: "COLLATERAL". Regna il silenzio più assoluto. Di tanto in tanto, frammenti di meteora tagliano lo schermo da destra a sinistra, indicando la direzione di movimento del modulo.
stacco su:
INT. MODULO SPAZIALE COLLATERAL - SALA GRANDE
Una enorme sala rettangolare, molto illuminata da un enorme lampadario. Al centro della sala, un grande tavolo bianco ovoidale completamente spoglio. Il suo bianco lo fa quasi confondere con le pareti sullo sfondo.
Ad un angolo della sala, una scrivania su cui sopra vediamo una fotografia incorniciata, i cui protagonisti sono un UOMO sulla quarantina, una DONNA di poco più giovane ed una BAMBINA. Sulla scrivania ci sono anche dei libri, di cui uno aperto, tutti aventi come tema principale Saturno: i suoi anelli, la sua geologia, la sua atmosfera ecc. A fianco dei libri, un vecchio grammofono a tromba, e dietro la scrivania vediamo una libreria piena zeppa di libri, dischi e vinili.
In un altro angolo della stanza, una serie di manubri con pesi in ghisa, una panca piana con bilanciere e un sacco da boxe costituiscono una piccola palestra.
Dal nulla udiamo un forte botto che scuote tutto quanto. E' impossibile dire che cosa sia stato, ma il suono ci fa intuire si tratti di qualcosa che ha colpito il modulo. Ci vuole qualche istante prima che torni il silenzio.
Lungo una delle pareti della stanza vediamo disposto un enorme pannello di controllo, pieno di monitor e tastiere e tasti di ogni tipo. Sopra di esso, una grande vetrata è disposta per tutta la lunghezza della parete e dà sullo spazio aperto. Senza preavviso, il monitor più grande, quello centrale, si accende e inizia ad emettere un bip intermittente.
Sul monitor compare una scritta: ERRORE 202: IMPOSSIBILE VERIFICARE STABILITA' E CONDIZIONI ESTERNE PORTELLONE PRINCIPALE. POSSIBILE PRESENZA CORPO ESTRANEO. APPLICARE PROTOCOLLO 12B.
Seguendo il diffondersi del suono, che non cessa mai, ci avviciniamo ad un corridoio, lo attraversiamo e giungiamo davanti ad una porta sbarrata. Dentro di essa si trova una delle stanze del modulo.
stacco su:
INT. MODULO SPAZIALE COLLATERAL - SALA DI IBERNAZIONE
Vediamo una cella di ibernazione, di un colore grigio molto scuro e piena di cavi e tubi che la connettono ad un enorme marchingegno dietro di essa che si attacca alla parete. La cella ricorda vagamente un sarcofago egizio per dimensioni e forma.
Ad un certo punto, da una fessura lungo tutta la lunghezza del sarcofago inizia a fuoriuscire del fumo, che satura tutta la stanza. Nel frattempo la parte superiore del sarcofago si alza, e capiamo che si tratta di un portellone che si sta sollevando.
Quando il fumo si è diradato, una mano si appoggia al lato del portellone, e dal sarcofago fuoriesce un UOMO (42) vestito con una tuta bianca aderente. L'uomo è il comandante SARTORIUS, unico membro dell'equipaggio del Collateral.
Ancora stordito dal risveglio, Sartorius si guarda attorno a scrutare l'ambiente. In particolare guarda il soffitto, all'altoparlante che è la fonte di diffusione di quel bip intermittente.
Sartorius si dirige al portellone che lo separa dal resto del modulo.
INT. MODULO SPAZIALE COLLATERAL - CORRIDOIO
SARTORIUS (F.C.)
Apriti!
Il portellone si apre al comando vocale, e vediamo Sartorius entrare nel corridoio e attraversarlo.
INT. MODULO SPAZIALE COLLATERAL - SALA GRANDE
Giunto alla sala centrale, Sartorius si guarda attorno, ancora stordito e non pienamente conscio. Si rende poi conto che il monitor è acceso, e vi si dirige velocemente.
Guardando il monitor acceso, Sartorius si trova davanti ad una strana scritta: ERRORE 202: VERIFICARE STABILITA' E CONDIZIONI ESTERNE PORTELLONE PRINCIPALE. POSSIBILE PRESENZA CORPO ESTRANEO. APPLICARE PROTOCOLLO 12B.
L'espressione sul viso di Sartorius ci fa intuire che non gli è ben chiara la situazione. Prova a guardarsi indietro, in direzione di un altro corridoio, quello che dà sul portellone principale.
Ancora interdetto, Sartorius si gira nuovamente verso il Computer.
SARTORIUS
Computer, in che condizioni sono gli impianti esterni?
Il COMPUTER di bordo emette un segnale acustico, che segnala di essersi attivato appena è stato chiamato in causa. La sua voce è meccanica e metallica.
COMPUTER (F.C.)
Condizioni impianti interni stabili.
SARTORIUS
E la temperatura interna del modulo?
COMPUTER
Temperatura interna del modulo stabile.
SARTORIUS
Bene. Verifica le condizioni del propulsore principale e del portellone esterno.
COMPUTER
Condizioni propulsore principale ottimali. Impossibile verificare stato del portellone esterno.
L'espressione di Sartorius cambia nuovamente. Se il rapido risveglio, il torpore, il bip e i monitor accesi lo avevano stranito, quest'ultima risposta del Computer di bordo inizia a spazientirlo.
SARTORIUS
Cosa vuol dire impossibile? Ripeto, VERIFICA STATO DEL PORTELLONE ESTERNO.
COMPUTER
(dopo una lunga pausa)
Impossibile verificare stato del portellone esterno.
La pazienza di Sartorius va a farsi benedire. La sua mancanza di pazienza fa trapelare un certo timore nella sua voce.
SARTORIUS
Computer, non ha senso quello che dici. Che sia tutto a posto o che ci sia qualche problema, devi darmi una risposta... proviamo così: che tipo di problemi presenta il portellone principale?
COMPUTER
(dopo una pausa ancora più lunga)
Nessun problema rilevato al portellone esterno. E' urgente una verifica manuale secondo il protocollo 12B.
SARTORIUS
Computer, che cosa vorresti dire? Lo senti che ti stai contraddicendo? Lo sai benissimo che il protocollo 12B si applica in casi di conflitti risolvibili solo manualmente, come puoi dirmi che è tutto a posto se sei tu stesso a dirmi che c'è un problema?
Dal Computer non arriva alcuna risposta. Sartorius sbuffa e decide di intervenire. Si precipita verso il corridoio che dà sull'esterno.
SARTORIUS
Apriti!
INT. MODULO SPAZIALE COLLATERAL - CORRIDOIO
Un lungo corridoio completamente bianco, sul cui lato destro vediamo un espositore che sorregge una tuta da astronauta, con sopra scritto, all'altezza del petto sulla sinistra, le lettere GSA (Agenzia Spaziale Globale). Vediamo che Sartorius afferra la tuta e la toglie dall'espositore.
Ora che ha indosso la tuta, Sartorius si trova davanti al portellone principale.
SARTORIUS
Computer, regola pressurizzazione del corridoio per l'uscita.
Sentiamo un fischio, e la pressione viene portata a livelli ottimali.
SARTORIUS
Apri.
Il portellone si apre e... Sartorius non può credere ai propri occhi: si aspettava di trovarsi davanti lo spazio aperto, e invece...
Un corridoio. Sartorius lo guarda: è identico a quello in cui si trova lui: della stessa lunghezza, con un espositore (vuoto) per la tuta da astronauta, tutto di colore bianco... ma un bianco diverso, di una luce più neutra.
Sartorius si guarda indietro, e vediamo il corridoio del Collateral, poi si volta di nuovo avanti: non c'è dubbio, i due sono perfettamente identici. Possiamo intuire un'unica differenza: quello che si ritrova davanti è la versione "specchiata" del suo corridoio. Ciò che sul Collateral è a sinistra, in questo corridoio sta invece sulla destra e viceversa.
Senza fare un passo, come pietrificato, Sartorius alza lo sguardo ai margini del portellone: il nuovo modulo spaziale che si trova davanti si è congiunto perfettamente al proprio tramite un meccanismo di fissaggio tra moduli spaziali.
SARTORIUS
C'è nessuno? C'è nessuno ho detto?
Nessuna risposta.
SARTORIUS
Sono il comandante Sartorius del modulo spaziale Collateral. Mi trovo qui per conto della missione "Edge", sono in esplorazione ai confini del Sistema Solare. Chi siete? Identificatevi!
Altra attesa, altro silenzio.
SARTORIUS
Siete per caso della PlanetY? Io sono il comandante Sartorius della missione "Edge", per conto dell'Agenzia Spaziale Globale, voi chi siete?
(perdendo la pazienza)
CHI SIETE, HO DETTO!
Non arriva nessuna risposta, quindi Sartorius chiude gli occhi, come pregando per una soluzione. Finalmente arriva una voce, ma...
COMPUTER
E' necessario intervenire urgentemente, applicare protocollo 12B.
SARTORIUS
Computer, cosa devo fare?
COMPUTER
Applicare protocollo 12B.
Sartorius si fa coraggio e si prepara a procedere. 'Già che siamo in ballo, balliamo' sembra pensare. Si avvia lentamente in avanti, e appena comincia a procedere sentiamo salire un suono ovattato, come ciò che si sente quando si ascolta dentro una conchiglia.
Sartorius continua a procedere, lo seguiamo attraversare tutto il corridoio, guardandosi attorno ma tenendo sempre d'occhio davanti a sé. Si appoggia ad una parete, come a cercare appoggio e protezione... il suono sale leggermente di intensità...
Sartorius è arrivato alla fine del corridoio, una porta si apre in automatico, senza che lui faccia nulla... il suono sale ancora... Sartorius si guarda davanti... il suono, giunto al massimo, si arresta d'un botto. Sartorius si trova davanti quello che si aspettava (e che forse temeva).
stacco su:
INT. MODULO SPAZIALE IGNOTO - SALA GRANDE
Una sala grande esattamente come la sua, con tanto di tavolo centrale e pannello di controllo.
Vediamo la sala nei suoi dettagli, e dalla disposizione del pannello e degli ambienti intuiamo che anch'essa risulta specchiata rispetto a quella del Collateral. C'è però un'altra differenza: essa non presenta alcuna forma di arredamento, né gli attrezzi da palestra né la sua scrivania con tanto di effetti personali.
D'un tratto, tutto vibra e un'onda proveniente dall'altro capo della stanza la attraversa, investendo Sartorius e attraversando il suo corpo. Non sentiamo alcun suono al suo propagarsi per l'ambiente, ma quando colpisce Sartorius sentiamo come un verso, un barrito profondo. E' reale o esiste solo nella testa di Sartorius?
Una nuova onda, questa volta più forte, e poi un altro "barrito". Sartorius guarda in avanti, e ne riconosce la provenienza: viene da un corridoio, dove sa che, se quel modulo spaziale è uguale al proprio, si trova la sala per l'ibernazione. Prova a procedere, ma una nuova onda lo investe e Sartorius si inginocchia.
Vediamo Sartorius annaspare attraverso la visiera, quelle "onde" sembrano scombussolare tutto il suo corpo. Emette un conato, ma riesce a non vomitare. Poi, prova a rialzarsi per proseguire, ma una nuova onda giunge, e Sartorius cade a terra. Tutto si fa nero e silenzioso.
Lo schermo resta nero per qualche secondo, fino a quando una nuova onda attraversa nuovamente Sartorius, risvegliandolo con un respiro profondo. Col fiatone, Sartorius si rialza, e dopo qualche secondo sembra nuovamente in forze: arriva una nuova onda a investirlo, ma questa volta il capitano resta indenne. Non sa spiegarsi perché, sa solo che è come se dal risveglio il suo corpo sia migliorato in ogni aspetto.
Avanza a passo spedito, e quando un'altra onda sopraggiunge non solo non gli fa nulla, ma anzi sembra dargli maggiore forza. I suoi passi e le onde vanno ora a ritmo serrato: qualche passo, un'onda, qualche passo, un'onda, passo-onda, passo-onda, sempre più veloce, fino a quando...
Sartorius si trova davanti al portellone della "sala d'ibernazione". Le onde si sono fermate, e così quel "barrito".
In automatico, il portellone si spalanca.
INT. MODULO SPAZIALE IGNOTO - SALA D’IBERNAZIONE (?)
Vediamo Sartorius guardare davanti a sé, in alto verso qualcosa. Non riesce a credere ai propri occhi. Peggio: non riesce a capire.
Dal POV di Sartorius vediamo, salendo lentamente, un essere informe, come un ammasso di catrame ribollente, incorporeo e trasparente, come plasma etereo che si scioglie e si ricompone su se stesso. L'ESSERE è molto più alto di Sartorius, ed occupa la stanza sino al soffitto. Non possiede tratti che possano identificare in esso la vita, ma si capisce dalla sua "attività" e dal suo pulsare che si tratta di qualcosa di vivo.
L'essere emette delle nuove onde, e Sartorius le accoglie tutte. Ad ogni onda sente che il suo corpo sta mutando, e lo percepiamo da ciò che succede: Sartorius non ha più udito, e cessa ogni suono; non ha più un corpo, e le sue fattezze mano a mano iniziano a rassomigliare a quelle dell'essere.
Ancora dal POV di Sartorius vediamo che egli si osserva, e nota di non avere più un corpo e di essere uguale a quella mostruosità. Alza lo sguardo e lo osserva, e alla fine scompare anche la vista e diventa tutto nero.
Ora che l'Essere e Sartorius sono uguali, li vediamo uno di fronte all'altro, identici ma di dimensioni diverse, il primo molto più grande del secondo. Un flash investe la stanza, e in un lampo i due si uniscono a formare una cosa sola.
Per un istante vediamo un DETTAGLIO degli occhi di Sartorius, e mille colori e mille suoni di una natura sconosciuta attraversano la sua "vista" e il suo "udito".
Alla fine, vediamo l'immagine della Terra, vista così come Sartorius l'aveva osservata l'ultima volta: un corpo minuscolo perso nello spazio immenso. Ma la Terra inizia anch'essa ad assumere mille colori diversi, per poi distorcersi e...
INT. MODULO SPAZIALE IGNOTO - STANZA DELL’ESSERE
Sartorius è ancora steso a terra. Emette un respiro profondo, come se fosse emerso dall'acqua dopo una lunga apnea. Si rialza e guarda davanti a sé.
Non c'è più quell'Essere, ma un altro astronauta, che indossa una tuta del tutto simile alla sua.
Lo sguardo di Sartorius ora è deciso e convinto: sa cos'è successo, sa che quello davanti a lui non è un astronauta, ma semplicemente quello stesso Essere trasfigurato come tale. Si avvicina a lui e lo tasta: prima il casco, poi la visiera, le spalle, le mani.
SARTORIUS
Aspetta qui.
Sartorius si fionda all'indietro, lasciando l'Essere solo a scrutare l'ambiente tutto attorno a sé, come a testare per la prima volta il suo nuovo senso della vista.
stacco su:
INT. MODULO SPAZIALE COLLATERAL - SALA GRANDE
Sartorius si precipita alla sua scrivania. Rovista tra le sue cose, in particolare tra i dischi in vinile. Ne prende due, tre, quattro, li getta via. Poi ne prende uno, la cui copertina recita: "Pëtr Il'ič Čajkovskij – The Nutcracker – Waltz of the Flowers". Sartorius è soddisfatto della sua scelta.
Stacca la presa di corrente del grammofono, lo prende e tenendolo sotto braccio, col vinile nell'altro, corre rapido verso il nuovo modulo.
INT. MODULO SPAZIALE IGNOTO - SALA GRANDE
L'Essere è seduto al tavolo della sala grande. Non si guarda più attorno, adesso guarda il proprio corpo e prova a picchiettare sul tavolo con una mano, ascoltandone incuriosito il suono.
Sartorius giunge e lo osserva senza farsi notare. Capisce cosa quell'Essere sta cercando di fare.
SARTORIUS
Ehi! Ho questo per te.
Sartorius mostra il grammofono. Poi lo appoggia sul tavolo, prende la presa e vediamo che si avvicina ad una parete, dove senza troppe sorprese trova una presa di corrente. La attacca.
Estrae il vinile dalla custodia e lo inserisce nel grammofono, mentre l'Essere incuriosito segue quei gesti manuali con fascino da dietro la visiera.
Sartorius abbassa la testina fonografica sul grammofono, e lo stridere dei due produce un "ftzzz" che si prolunga per qualche secondo. Poi la quiete: il disco gira a vuoto per qualche istante... e la musica parte.
La stanza viene inondata dal suono del valzer di Čajkovskij, che sale sempre di più, tra archi, percussioni e fiati.
Vediamo l'Essere guardare sbalordito prima il grammofono, fonte di quel suono, e poi tutto attorno a sé, come a seguire il propagarsi delle onde sonore. Non ha mai udito nulla prima d'ora, la prima cosa che il suo nuovo senso dell'udito sperimenta è questo valzer. La musica sale, e anche l'Essere sente il bisogno di alzarsi in piedi, come a seguire - letteralmente - quel suono.
Ora che siamo giunti al climax del valzer, l'Essere è ammaliato da quel suono, e ha una reazione che Sartorius, finora divertito, trova inaspettata: comincia a ridere. L'Essere ride e la sua risata si fa da gioiosa a quasi convulsa.
Sartorius lo guarda e ride con lui, sino a quando la risata dell'Essere non si fa incontrollata e acuta, e Sartorius si alza anch'egli dalla sedia, preoccupato per ciò che sta accadendo.
L'Essere fa come fatica a mantenere la sua trasfigurazione umana: comincia a perdere quelle sembianze, a ritornare come prima informe ed etereo, pulsando ed espandendosi oltre le dimensioni umane. Solo la sua risata acuta e convulsa - e il fatto che sia ancora in grado di udire - ci segnalano che possiede ancora qualcosa di umano.
Sartorius si fa ora minuscolo rispetto alle dimensioni dell'Essere, e teme per il peggio, teme che il suo esperimento sia andato troppo oltre, che stia per accadere qualcosa di terribile, e poi...
La musica cessa, nella sala piomba il silenzio e l'Essere smette di ridere. Come per magia, torna a fattezze e dimensioni umane. Per molti secondi, nemmeno Sartorius sa cosa fare.
SARTORIUS
(indicando il grammofono)
Allora... ti è piaciuto? Tienilo, se vuoi. Io ho altri modi per ascoltare la musica. Hai visto come si fa, no? Attacchi questa qui... e poi abbassi questa qui, sul disco.
L'Essere osserva Sartorius svolgere le operazioni sul grammofono, togliendo il vinile e rimettendolo. Poi, Sartorius lo invita a fare lo stesso.
SARTORIUS
Ho altri dischi, se vuoi. Posso darteli. Lo so, per ascoltarli tutti ci vorrà un po' di tempo, ma credo che tu ne abbia.
INT. MODULO SPAZIALE COLLATERAL - CORRIDOIO
Vediamo Sartorius guardare dritto davanti a sé. Solleva una mano in cenno di saluto, e con un PP vediamo il suo volto da fuori della visiera.
SARTORIUS
Addio. E grazie.
Dal POV di Sartorius vediamo il corridoio dell'altro modulo spaziale, sulla cui soglia sta in piedi l'Essere, ancora in forma di astronauta. Ha in braccio un altro vinile datogli da Sartorius. Il portellone si abbassa lentamente, e l'Essere prova a imitare il gesto con la mano fatto da Sartorius. Alla fine, il portellone si abbassa completamente.
Sartorius ha ora un volto sorridente, compiaciuto per l'esperienza fatta grazie a quell'Essere, ma anche per aver lui stesso fatto provare qualcosa di inedito ed umano a qualcuno che non l'aveva mai provato prima. Preme su un piccolo monitor a lato del portellone e avvia la procedura di sgancio tra i due moduli. Poi sentiamo dei rumori provenire dall'esterno del modulo, che segnalano che la procedura sta andando a buon fine.
INT. MODULO SPAZIALE COLLATERAL - SALA GRANDE
Sartorius scruta fuori dalla grande vetrata posta sul pannello di controllo. Guarda in direzione del portellone, come aspettandosi di trovare l'altro modulo allontanarsi. Ma non vede nulla, solo lo spazio aperto. Non ha più il casco, e possiamo vedere che ha ancora un volto sorridente e compiaciuto.
SARTORIUS
Computer, prepara la cella per una nuova ibernazione.
COMPUTER (f.c.)
Ricevuto.
INT. MODULO SPAZIALE COLLATERAL - SALA DI IBERNAZIONE
COMPUTER (F.C.)
Cella d'ibernazione pronta. Temperatura interna -32 gradi centigradi. Prossimo risveglio programmato tra 2182 giorni.
SARTORIUS
Bene, grazie. Apri pure.
Lo sportello della cella si solleva, e Sartorius si infila al suo interno. Il portellone si abbassa sino a sigillarsi.
Dall'oblò posto all'altezza del suo viso, vediamo un Sartorius ancora sorridente chiudere gli occhi, per poi addormentarsi.
EST. SPAZIO APERTO
Il Collateral prosegue la sua corsa, come se nulla fosse accaduto. Ci allontaniamo sempre di più, sino a quando non torna ad essere un minuscolo puntino perso nello spazio, immerso in un silenzio assoluto.
dissolvi su nero:
FINE.